.
Spezzi il pane con gesti lenti
quasi a moltiplicare il tempo
sfamare gratitudine di affetti
e la Fede ci consola oltre le grate
col pane divenuto il nostro tempo
consacrato, il rifugio dai bisogni
la pace clandestina nell’Eterno.
[Domenico Cipriano - da Il pane e il saio, la prima luce]
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giovedì 17 maggio 2007
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